lunes, enero 28, 2013

Pioggia

Piove.
Mille lacrime scintillano
dietro il vetro della finestra.
Tra le tende quasi trasparenti
intravedo una scena
che si ripete ogni momento,
ogni minuto, ogni secondo:
una donna vestita di nero è seduta
sotto una grande quercia.
I capelli grigi
celano gli occhi,
il suo sguardo è vuoto.

Piove.
Guardo ancora dalla finestra.
Non ci sono uccelli.
Nessun canto armonico.
Tutto sembra finito,
devastato.
Vicino all'albero c'è una croce di legno
in cui la scritta d'un nome maschile
lotta contro il passare del tempo.
La pioggia e il freddo ne hanno fatto segno,
come nel viso della donna
che non smette di piangerlo.

Piove ancora.
L'acqua suona un triste motivo, monotono
e continuo, quando colpisce le foglie secche.
Foglie che sotto la quercia giacciono
inermi sull'erba bagnata; accompagnano
il dolce lamento che accarezza
instancabilmente
le labbra della anziana donna
seduta sotto il grande albero,
con il suo vestito nero,
con lo sguardo vuoto. Passano
le ore, i giorni, gli anni...

e sempre piove.
Un nuovo giorno è arrivato
come ogni altro.
Dalla finestra
vedo la grande quercia.
Filtra un filo di sole
timidamente
tra i  rami del vecchio albero
e illumina la croce di legno.
È un mattino particolare,
un uccellino comincia a cinguettare
allegramente.

La donna non c'è più.
Ha smesso di piovere.
E nel cielo
ci sono due persone
che si abbracciano
e volano.

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