miércoles, mayo 02, 2007

Falco a metà

Come compito per la scuola di lingue dovevo parlare dell’Italia, la sua musica, della sua arte, l’atmosfera, la gente, la cultura. Ma ogni volta che voglio parlare di qualcosa mi vengono in mente canzoni italiane. Ed è per questo che voglio fare un paragone tra una canzone italiana ed una storia reale che potrebbe capitare in qualche città, in qualche paese. Perchè le canzoni italiane hanno questa magia speciale, come questa che segue:


Falco A Metà
Sono seduto su un grattacielo
vedo gli aerei passare
poi guardo giù voglio saltare
voglio imparare a volare

E allora volo via
siamo in viaggio io e la mente mia
guardami ho già spiccato il volo
ed ora sono proprio sopra casa tua
il falco va senza catene
fugge gli sguardi sa che conviene
e indifferente sorvola già
tutte le accuse, boschi e città
Io che sono falco
falco a metà

Son di nuovo sul grattacielo
ed ho imparato a volare
se guardo giù quello che vedo
ora è la gente passare
e chissà se questo è
il segreto per vivere con me
seduto su un grattacielo devo stare
in alto come un falco
per non farmi catturare

Ma il falco va senza catene
fugge agli sguardi sa che conviene
e indifferente sorvola già
tutte le accuse, boschi e città

And so my friends
libera le ali ogni anima le ha
rubale alla libertà
il falco va senza catene
fugge agli sguardi sa che conviene
e indifferente sorvola già

tutte le accuse, boschi e città
io che son falco
falco a metà


Stavo pensando a cosa scrivere per il compito mentre ascoltavo della musica italiana. Non riuscivo a pensare ad altro che ad una storia bellissima e molto triste. Ha a che fare con l’Italia, ma anche con il resto del mondo. E alla fine cosa sarebbe il mondo se non esistesse la musica? Questo compito comincia così:

A volte, nella vita ci sono sfide.

A volte, l’età di chi lotta non è quella giusta.

A volte, è il momento quello sbagliato.

A volte, il problema è troppo complicato.

E altre volte, è la società che non vuole capire il vero senso delle cose.

Giustamente come succede in questa canzone, e come succede tante volte nella vita normale. Ci sono leggi fatte da chi non conosce il mondo. Ci sono leggi che vengono imposte per gente che non cresce, gente che si ferma ad un tempo e non vuole aprirsi ai cambiamenti.

"Falco A Metà" esprime il desiderio di essere se stessi in una società che tarpa frequentemente le ali. Ma se questo mondo limita la nostra personalità, è meglio trovare un'altra meta, o magari un’altra metà.

L’amore è il sentimento più bello nel mondo. Si può sentire amore per un padre, e si chiama amore paterno, i genitori sentono amore per i figli, e si chiama amore filiale. C’è anche un amore verso gli animali, le piante, il pianeta, i vicini, gli amici....

Ma fra di tutti c’è un amore speciale, un amore che ti fa sentire delle cose che non ti fanno sentire gli altri amori. Parlo d’un amore che mescola amicizia, timidezza, segreti, pensieri unici mai avuti per un’altra persona, e soprattutto, la cosa che differenza questo amore di tutti gli altri è un forte sentimento di possessione.

È giusto ciò che è succeso a due ragazzini, Søren e Giovanna.

Søren è danese e figlio di un pastore testimone di Geova. Lui abitava con la sua famiglia in qualche parte in un paese italiano, ma nessuno dei suoi amici sapeva esattamente dove. I suoi genitori non gli permettevono di assitere alle feste, né alle gite in montagna che organizzava la scuola. Søren non poteva assistere ai balli né poteva andare dai suoi amici perchè la sua famiglia gli aveva sempre detto che era peccato.

Søren, nella sua gioventù, non capiva perchè i suoi amici potessero divertirsi e andare alle feste e lui invece dovesse restare a casa. Però non era un problema troppo grande per lui. Almeno prima di tutta questa storia.

Un giorno Søren entrò in classe e salutò Giovanna, e qualcosa dentro di lui fece che le sue mani tremassero. Perché?? Giovanna quel giorno sembrava diversa, era... bella!!??

Sì, quel ragazzo di 16 anni aveva trovato bella una ragazzina di solo 12 anni.

- Ma com’è possibile?? Se lei è più piccola di me... Ma è così tenera.... Ma no!! E poi, è anche cattolica!!!

Søren quella notte non dormì. Nella sua testa giravano soltanto due cose: Giovanna, e la faccia arrabbiata di suo padre. Ma il pensiero di Giovanna era più forte.

Allora Søren, decise di dare retta ai suoi bisogni di parlare con lei. La mattina dopo, approfittando d’un momento di tranquillità nei corridoi della scuola chiamò Giovanna e le chiese di uscire insieme. Fu un successo!! Lei disse di sì e diventarono una coppia. Ma, una coppia strana, perchè non andavano mai nei soliti posti dove vanno i ragazzi. Lui la portava al mare, al porto, al fiume, facevano lunghe passeggiate in bicicletta... Giovanna moriva dalla felicità. Søren non era uno come tanti, ma era “Lui”!! Quello che aspettava sin da piccola. Eh sì, anche se aveva 12 anni Giovanna aveva sognato il suo principe azzurro tutta la vita... dagli otto anni fino gli undici aveva avuto un “ragazzo”, ma questo bambino non era il tipo di ragazzo ideale, nel senso che anche se lui la voleva bene era troppo piccolo per capire i pensieri di Giovanna.

Søren, invece, sapeva molte cose della vita e aveva tanti begli obbietivi per il futuro, nel quale Giovanna era il centro di tutto. Ma, un giorno, Søren suonò il campanello di casa di Giovanna e le chiesse di scendere per parlare.

Se ne andava. I suoi genitori tornavano in Danimarca e lui doveva accompagnarli. Neanche un bacio sulla guancia... soltanto un addio ed un’ombra di tristezza sul viso.

Il falco fu ancora catturato. Tarparono le sue ali quando sembrava che tutto stesse cambiando, che lui stesse cambiando, che la sua famiglia stesse cambiando. Invece no. Se ne andò.

“e indifferente sorvola già tutte le accuse, boschi e città

Io che sono falco, falco a metà”

Aveva davvero sorvolato le accuse, soprattutto quelle di suo padre, ma ancora era un falco a metà.

“libera le ali, ogni anima le ha, rubale alla libertà”

Dopo due anni Søren tornò, la cercò e la trovò, ma lei aveva decisso di non soffrire più e le disse addio per sempre. Dodici anni dopo ho sentito dire che Giovanna a volte pensa ancora a lui e le manca. Quante volte ha preso carta e penna e poi ha buttato la pallina di carta nel cestino. Cosa c’è scritto in tutte quelle palline di carta...?

“Scusa ma io ero troppo piccola e tu troppo impegnato.”

“e chissà se questo è

il segreto per vivere con me

seduto su un grattacielo devo stare

in alto come un falco per non farmi catturare”

Ormai il falco trascende le leggi del mondo reale. Non esiste uomo in grado di minacciarlo. È impossibile che qualcuno ci riesca. Ma chissà se è già troppo tardi.

2 comentarios:

Matteo dijo...

è un racconto molto bello e molto triste.

Complimenti


Twoflower

Anónimo dijo...

hola Udeis
soi bowman, del foro alatriste
hace tiempo que no se sabe de ti
¿va todo bien?
Si puedes, mira tu correo del foro.
Un abrazote